Ora che si sono spente le luci, anche se con polemiche, sulle riunioni internazionali di Roma e di Glasgow sui problemi del pianeta terra nel corso dei quali è stata evidenziata,fra l’altro, la necessità di fermare la deforestazione e di incrementare la piantumazione di alberi forse è venuto il momento per tornare a parlare dei “Giardini di Federico “ proposti dalla sezione di Milazzo di Italia Nostra nel periodo di presidenza del dott. Girolamo Bambara.
Nel convegno svoltosi il 13 novembre 2004 nei locali dell’Istituto tecnico Leonardo da Vinci venne illustrato il progetto che ha incontrato molte adesioni.
Poi nel ritmo frenetico della vita politica il progetto è passato nel dimenticatoio.
Dato il lungo tempo trascorso mi sembra opportuno ricapitolare, molto succintamente, alcune previsioni:
creazione di un Orto Botanico caratterizzato da giardini tematici;
laboratori di analisi e ricerche scientifiche;
collegamenti con istituti universitari ,enti e scuole di specializzazione;
biblioteca scientifica,sala convegni,sala informatica ,sale di incontro;
sale ed aree espositive e di incontro degli operatori ,mostre permanenti ed attività promozionali,anche con attività didattiche, ecc,ecc.-
I “Giardini di Federico” così denominati in ricordo di Federico II di Svevia comprendevano nel progetto oltre all’Orto Botanico anche un vasto Parco attrezzato e come dislocazione erano indicate le aree dismesse dell’ex Montecatini e Tribò ,dell’ex parco ferroviario per una estensione di 33 ha.-
Ora la situazione dei luoghi è notevolmente modificata per cui il progetto va necessariamente ridimensionato.
Anche se ridotto come estensione il progetto conserva sempre una sua validità ed utilità non solo per Milazzo ma anche per tutto il comprensorio.
L’importanza dell’opera anche per i costi notevoli da affrontare richiederà necessariamente la costituzione di un consorzio con il coinvolgimento di più Enti.
Il momento appare favorevole perché vi è più sensibilità politica e popolare a tutela del verde e dell’ambiente.
E’ bene evitare che i Giardini di Federico restino un sogno.
Luigi Celebre